Il quinto è creare una “zona di apprendimento”. Potrebbe essere un angolo con una lampada e dei libri, un tablet con i segnalibri del corso o anche una playlist con podcast educativi. Avere il tuo “spazio di conoscenza” aiuta il tuo cervello a raggiungere più velocemente lo stato desiderato.
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Il sesto è usare il “tempo morto”. Aspettare in coda, spostarsi o prendersi una pausa al lavoro: tutto questo tempo può essere trasformato in tempo di apprendimento. Scarica i materiali in anticipo per evitare la dipendenza da Internet.
Il settimo è feedback e riflessione. Una volta alla settimana, chiediti: “Cosa ho imparato di nuovo? Come l’ho applicato? Cosa voglio imparare adesso?”. Questo rafforza le conoscenze e corregge il tuo percorso.
L’ottavo è la comunità. Racconta ai tuoi amici i tuoi obiettivi, unisciti a una chat di gruppo, trova un “compagno di studio”. Essere responsabili verso gli altri aumenta la disciplina.
Il nono è la flessibilità. Se salti un giorno, non punirti. Ritorna semplicemente alla tua routine il giorno dopo. L’abitudine non si basa sulla perfezione, ma sulla costanza.
In conclusione, l’apprendimento non è un evento, ma un processo. E come ogni processo, diventa facile quando diventa un’abitudine. Inizia con un piccolo passo oggi e tra un anno sarai sorpreso di quanta strada hai fatto. Dopotutto, grandi querce nascono da piccole ghiande.
