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Istruzione

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Per le persone impegnate, che siano dirigenti, genitori o pensionati con un’agenda fitta di impegni, il problema principale non è la mancanza di voglia di imparare, ma la mancanza di tempo. Tuttavia, imparare non richiede ore alla scrivania: può essere trasformato in un’abitudine integrata nella vita quotidiana. La chiave è utilizzare le giuste strategie.

La prima strategia è il microapprendimento. Invece di dedicare due ore a un corso, studia per 5-10 minuti più volte al giorno. Ascolta un podcast mentre cammini, leggi un capitolo di un libro prima di andare a letto, ripassa cinque flashcard su un’app durante la colazione. Piccole dosi si sommano e portano a risultati significativi.

La seconda strategia è il collegamento alle abitudini esistenti (il metodo del “chaining”). Ad esempio: “Dopo aver preparato il caffè la mattina, leggo un articolo di psicologia”. Oppure: “Mentre la cena cuoce, guardo un video di 10 minuti sull’educazione finanziaria”. In questo modo, l’apprendimento diventa parte della routine, non un compito aggiuntivo.

Il terzo è visualizzare i tuoi progressi. Tieni un semplice diario: spunta ogni giorno del tuo apprendimento. Vedere una progressione di 10, 20 o 30 giorni ti motiva a continuare. App come Habitica o anche un semplice calendario da parete sono ottime per questo.

Il quarto è limitare le tue scelte. Non cercare di imparare cinque lingue e padroneggiare tre professioni contemporaneamente. Scegli un argomento per 2-3 mesi. La profondità è più importante dell’ampiezza. Un corso completato ti dà più sicurezza di dieci corsi iniziati.

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Istruirsi dopo i 50 non è l’eccezione, ma la norma per le persone moderne. Con l’età, l’interesse per la conoscenza non diminuisce; anzi, spesso si intensifica: emergono più tempo, più libertà interiore e il desiderio di realizzare ciò che era stato rimandato. Allo stesso tempo, il cervello a 50, 60 o persino 70 anni rimane in grado di apprendere, a condizione che venga stimolato regolarmente.

Uno dei motivi principali per cui le persone anziane rimandano l’apprendimento è la paura: “Non ce la farò più”, “Tutti intorno a me sono più giovani”, “Perché dovrebbe importarmi ora?”. Ma queste paure sono infondate. Le neuroscienze dimostrano che il cervello conserva la capacità di formare nuove connessioni neurali (neuroplasticità) anche in età avanzata. E l’esperienza aiuta le persone ad apprendere in modo più profondo e significativo rispetto alla giovinezza.

L’istruzione dopo i 50 anni è spesso intangibile. Le persone studiano non per una carriera, ma per piacere, autorealizzazione e interazione sociale. Alcuni imparano a suonare la chitarra, altri studiano storia dell’arte e altri ancora imparano l’italiano per comunicare fluentemente durante i viaggi. Questo apprendimento porta gioia e dà un senso alla vita.

Le lezioni di gruppo sono particolarmente utili. I corsi universitari per la terza età, i club di interesse e le masterclass creano connessioni sociali, combattono la solitudine e favoriscono la salute emotiva. Entrare in contatto con persone che la pensano come te è motivante e stimolante.

Anche la tecnologia è dalla parte degli studenti maturi. Molte piattaforme offrono caratteri grandi, formati audio e un’interfaccia semplice. Audiolibri, podcast e canali YouTube con sottotitoli sono strumenti eccellenti per chi non ama leggere da uno schermo.

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Negli ultimi decenni, la formazione online si è evoluta da fenomeno di nicchia a fenomeno globale. Oggi, milioni di persone in tutto il mondo studiano online, dagli studenti ai pensionati. Questo ha aperto un accesso alla conoscenza senza precedenti, ma ha anche creato nuove sfide importanti da affrontare.

Il vantaggio principale della formazione online è la flessibilità. È possibile studiare in un momento comodo, in un luogo comodo e al proprio ritmo. Questo è particolarmente utile per chi lavora, i genitori, chi vive in aree remote o chi ha mobilità ridotta. Un corso di marketing può essere seguito in metropolitana, mentre una lezione di astronomia può essere seguita in cucina durante la cena.

Anche la qualità dei contenuti ha raggiunto un livello elevato. Molti corsi online sono sviluppati da importanti università (Harvard, MIT, Stanford), aziende (Google, Microsoft) o professionisti esperti. Spesso, questi programmi includono non solo video, ma anche compiti, quiz, progetti e feedback: tutto il necessario per un apprendimento reale.

Tuttavia, ci sono delle insidie. Il primo è l’illusione di imparare. Guardare video ≠ conoscenza. Molti abbandonano i corsi a metà perché non mettono in pratica il materiale. Il secondo è il sovraccarico di informazioni. È facile iscriversi a dieci corsi ma non avere l’energia per completarne nemmeno uno. Il terzo è la mancanza di disciplina. Senza scadenze e un insegnante, è facile procrastinare.

Per evitare queste insidie, è importante stabilire obiettivi specifici. Non dire “Voglio imparare”, ma piuttosto “Voglio imparare a fare presentazioni in Canva per i clienti tra tre mesi”. Scegli un corso alla volta, riserva del tempo sul tuo calendario e usa la tecnica del Pomodoro (25 minuti di lavoro, 5 minuti di riposo).

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La convinzione che “l’apprendimento sia per i giovani” è uno dei miti più pericolosi. In realtà, il cervello mantiene la neuroplasticità per tutta la vita, e l’esperienza e la maturità spesso rendono l’apprendimento ancora più profondo e significativo. La chiave è utilizzare approcci appropriati all’età, allo stile di vita e agli obiettivi.

Per gli adulti, l’applicabilità pratica è particolarmente importante. Le persone imparano meglio cose che possono essere utilizzate immediatamente: un nuovo metodo di gestione del budget, un modo per comunicare con i nipoti, una competenza di Photoshop per un hobby. Quindi, quando scegli un argomento, chiediti: “Come lo metterò in pratica domani?”. Questo crea una motivazione intrinseca e accelera l’apprendimento.

La ripetizione dilazionata è uno dei metodi più efficaci per la memorizzazione. Invece di imparare tutto in una volta, ripassa il materiale a intervalli crescenti: a giorni alterni, ogni tre giorni, ogni settimana. App come Anki o Quizlet automatizzano questo processo e sono ideali per imparare lingue, termini e date.

L’apprendimento attivo è più efficace dell’apprendimento passivo. Invece di limitarti a leggere o guardare, fai domande, prendi appunti con parole tue e spiega il materiale ad alta voce a qualcun altro (anche a un ascoltatore immaginario). Questa tecnica, nota come “effetto insegnante”, migliora significativamente la memorizzazione.

I metodi multisensoriali sono particolarmente utili per gli anziani: una combinazione di lettura, ascolto, scrittura e conversazione. Ad esempio, quando si impara l’italiano, si può leggere un testo, ascoltare un audio, scrivere parole a mano e ripetere frasi ad alta voce. Questo coinvolge diverse aree del cervello e rafforza la memoria.

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L’autoformazione non è solo una parola d’ordine, ma una necessità vitale in un’epoca di rapidi cambiamenti. In un mondo in cui la tecnologia viene aggiornata ogni pochi anni e le professioni si trasformano o scompaiono, la capacità di apprendere in modo indipendente sta diventando una competenza fondamentale. Non solo permette di rimanere richiesti nel mercato del lavoro, ma anche di ampliare i propri orizzonti, sviluppare una consapevolezza critica e mantenere la flessibilità interna.

A differenza dell’istruzione formale, l’autoformazione è interamente personalizzata in base ai propri interessi e obiettivi. Si sceglie cosa studiare, a quale ritmo e con quali risorse. Questo rende il processo più significativo e motivante. Ad esempio, qualcuno potrebbe imparare le basi della programmazione non perché “deve”, ma perché vuole creare una propria app o automatizzare attività di routine sul lavoro.

Uno dei principali vantaggi dell’autoformazione è la sua accessibilità. Oggi, milioni di materiali di alta qualità – libri, corsi online, podcast, webinar – sono disponibili gratuitamente o a un prezzo ragionevole. Piattaforme come Coursera, edX, Khan Academy e FutureLearn offrono corsi provenienti dalle principali università di tutto il mondo. YouTube e blog specializzati permettono di esplorare anche argomenti specifici, dal restauro di mobili alla programmazione neurolinguistica.

È importante capire: l’autoformazione richiede disciplina. Senza una supervisione esterna, è facile procrastinare. Pertanto, è importante stabilire obiettivi chiari (ad esempio, “padroneggiare Excel in un mese”), suddividerli in piccoli passi e monitorare i progressi. Sviluppare abitudini, ad esempio 20 minuti di lettura al mattino o 15 minuti di ascolto di un podcast mentre si va al lavoro, aiuta a integrare l’apprendimento nella vita quotidiana.

L’autoformazione è particolarmente preziosa per gli anziani. Supporta le funzioni cognitive, previene il declino cognitivo e fornisce un senso di rilevanza. Imparare una nuova lingua, la storia, l’arte o persino competenze digitali aiuta a rimanere connessi al mondo moderno e a mantenere le relazioni sociali.

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