Istruirsi dopo i 50 non è l’eccezione, ma la norma per le persone moderne. Con l’età, l’interesse per la conoscenza non diminuisce; anzi, spesso si intensifica: emergono più tempo, più libertà interiore e il desiderio di realizzare ciò che era stato rimandato. Allo stesso tempo, il cervello a 50, 60 o persino 70 anni rimane in grado di apprendere, a condizione che venga stimolato regolarmente.
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Uno dei motivi principali per cui le persone anziane rimandano l’apprendimento è la paura: “Non ce la farò più”, “Tutti intorno a me sono più giovani”, “Perché dovrebbe importarmi ora?”. Ma queste paure sono infondate. Le neuroscienze dimostrano che il cervello conserva la capacità di formare nuove connessioni neurali (neuroplasticità) anche in età avanzata. E l’esperienza aiuta le persone ad apprendere in modo più profondo e significativo rispetto alla giovinezza.
L’istruzione dopo i 50 anni è spesso intangibile. Le persone studiano non per una carriera, ma per piacere, autorealizzazione e interazione sociale. Alcuni imparano a suonare la chitarra, altri studiano storia dell’arte e altri ancora imparano l’italiano per comunicare fluentemente durante i viaggi. Questo apprendimento porta gioia e dà un senso alla vita.
Le lezioni di gruppo sono particolarmente utili. I corsi universitari per la terza età, i club di interesse e le masterclass creano connessioni sociali, combattono la solitudine e favoriscono la salute emotiva. Entrare in contatto con persone che la pensano come te è motivante e stimolante.
Anche la tecnologia è dalla parte degli studenti maturi. Molte piattaforme offrono caratteri grandi, formati audio e un’interfaccia semplice. Audiolibri, podcast e canali YouTube con sottotitoli sono strumenti eccellenti per chi non ama leggere da uno schermo.
